Il pittore austriaco Egon Schiele è famoso, o qualcuno potrebbe dire famigerato, per l'intensità disturbata, i corpi contorti e la sessualità cruda dei suoi dipinti, molti dei quali sono autoritratti. Importante pittore figurativo del XX secolo, ha creato oltre 3000 opere su carta e circa 300 dipinti, spesso considerati scioccanti e offensivi per il loro erotismo esplicito e impenitente. Le sue linee spigolose e la combinazione di colori accentuati lo indicano come uno dei primi campioni dell'Espressionismo austriaco, che respingeva le tipiche convenzioni della bellezza e introduceva la bruttezza e le emozioni esagerate nell'arte#Austrian painter Egon Schiele is famous, or some might say infamous, for the disturbed intensity, twisted bodies, and raw sexuality of his paintings, many of which are self-portraits. A prominent 20th-century figurative painter, he created over 3000 works on paper and around 300 paintings, often considered shocking and offensive for their explicit and unrepentant eroticism. His angular lines and accentuated color scheme indicate him as one of the earliest champions of Austrian Expressionism, which rejected the typical conventions of beauty and introduced ugliness and exaggerated emotion into art.
Nel 1907 Schiele incontra Klimt, che diventerà per lui una sorta di mentore. L’artista, infatti, adatta la linea sensuale di Klimt al suo modo di disegnare nervoso e angolare. In lui, però, non c’è nessuna decorazione, ma unicamente figure realizzare sui toni del rosso sanguigno, del bruno, del nero e del giallo pallido. Non c’è vitalità. Non c’è gioia. Ma indagine. Schiele è vittima della Vienna della Secessione: «Mai – precisa lo scrittore Hermann Bahr – vi fu epoca più sconvolta dalla disperazione, dall’orrore della morte. Mai più sepolcrale silenzio ha regnato sul mondo. Mai l’uomo è stato più piccolo. Mai è stato più inquieto. Mai la gioia è stata più assente e la libertà più morta. Ed ecco urlare la disperazione: l’uomo chiede urlando la sua anima, un solo grido d’angoscia sale dal nostro tempo. Anche l’arte urla nelle tenebre, chiama al soccorso, invoca lo spirito: è l’espressionismo».#In 1907 Schiele meets Klimt, who will become a kind of mentor for him. The artist, in fact, adapts Klimt's sensual line to his nervous and angular way of drawing. In him, however, there is no decoration, but only figures made in shades of blood red, brown, black and pale yellow. There is no vitality. There is no joy. But investigation. Schiele is a victim of the Vienna of the Secession: "Never - says the writer Hermann Bahr - was there an era more upset by despair, by the horror of death. No more sepulchral silence reigned over the world. Man has never been smaller. He has never been more restless. Joy has never been more absent and freedom more dead. And here is scream of despair: the man screaming for his soul asks, a single cry of anguish rises from our time. Even art screams in the darkness, calls for help, invokes the spirit: it is expressionism ".
Nel 1917 una sua mostra alla Secessione ottiene un grande successo: Schiele diventa così protagonista indiscusso dell’avanguardia artistica viennese. Il successo dura poco. Muore l’anno seguente, il 31 ottobre 1918, affetto dall’epidemia di febbre spagnola.#In 1917 one of his exhibitions at the Secession achieved great success: Schiele thus became the undisputed protagonist of the Viennese artistic avant-garde. Success does not last long. He died the following year, on October 31, 1918, suffering from the Spanish fever epidemic.