La carriere artistica di Pascali è breve e folgorante. Si era diplomato all’Accademia di Belle Arti di Roma nel 1959 e aveva cominciato subito a farsi notare come scenografo. Aveva eseguito bozzetti, disegni e “corti” per “Carosello” e altre trasmissioni tv, oltre che disegni e plastici di velieri, treni, corazze. Per suo conto sperimentava intensamente.
Nel 1965 aveva tenuto la sua prima personale, a Roma nella prestigiosa galleria “La Tartaruga”. In soli tre anni si era imposto all’attenzione dei maggior critici d’arte italiani. Proprio nell’estate del 1968 aveva partecipato su invito con una sala personale alla XXXIV Biennale di Venezia.
Pascali's artistic career is short and dazzling. He graduated from the Academy of Fine Arts in Rome in 1959 and immediately began to get noticed as a set designer. He had made sketches, drawings and "shorts" for "Carosello" and other TV broadcasts, as well as drawings and models of sailing ships, trains, armor. On his behalf he experimented intensely.
In 1965 he had his first solo show, in Rome in the prestigious “La Tartaruga” gallery. In just three years he had attracted the attention of the greatest Italian art critics. Just in the summer of 1968 he had participated by invitation with a personal room at the 34th Venice Biennale.
Era la sua consacrazione: dopo la sua scomparsa, a mostra ancora aperta, gli fu conferito il Premio internazionale per la Scultura. Scultore, scenografo, performer, Pascali coniuga in modo geniale e creativo forme primarie e mitiche della cultura e della natura mediterranee (la Grande Madre e Venere, il Mare, la Terra, i Campi, gli attrezzi e i riti agricoli) con le forme infantili del Gioco e dell’Avventura (animali della preistoria, dello zoo e del mare, giocattoli di guerra, il mondo di Tarzan e della giungla, bruchi e bachi, travestimenti, Pulcinella).
It was his consecration: after his death, with the exhibition still open, he was awarded the International Sculpture Prize. Sculptor, set designer, performer, Pascali brilliantly and creatively combines primary and mythical forms of Mediterranean culture and nature (the Great Mother and Venus, the Sea, the Earth, the Fields, tools and agricultural rites) with the infantile forms of Game and Adventure (prehistoric, zoo and sea animals, war toys, the world of Tarzan and the jungle, caterpillars and worms, disguises, Pulcinella).
Traduce questo mondo dell’immaginario in forme monumentali e strutture essenziali, concise, come il romanico pugliese e il bestiario medievale delle sue chiese; ma nel contempo rimandano alle icone della dilagante cultura di massa (il fumetto, il cinema, la moda). realizza le sue “false sculture” con materiali fragili ed effimeri (tela, legno, lana d’acciaio, pelo acrilico, paglia, raffia). In questo modo dà una sua originale risposta critica (italiana e meridionale) alle nuove tendenze che venivano dall’America: la Pop Art, la Minimal Art. Precorre l’Arte Povera, la Body Art, l’arte concettuale degli anni Settanta.
Nato il 19 ottobre 1935 a Bari, dopo un breve periodo trascorso in Albania, a Tirana, Pino Pascali va a vivere con la sua famiglia a Polignano a Mare, a circa 35 km dal capoluogo pugliese, prima che finisca il Secondo Conflitto Mondiale. Successivamente, lascia gli studi intrapresi a Bari per terminare gli studi artistici a Napoli.
He translates this world of the imagination into monumental forms and essential, concise structures, such as the Apulian Romanesque and the medieval bestiary of his churches; but at the same time they refer to the icons of the rampant mass culture (comics, cinema, fashion). he creates his "false sculptures" with fragile and ephemeral materials (canvas, wood, steel wool, acrylic hair, straw, raffia). In this way, it gives its original critical response (Italian and Southern) to the new trends that came from America: Pop Art, Minimal Art. It precedes Arte Povera, Body Art, the conceptual art of the seventies.
Born on 19 October 1935 in Bari, after a short period spent in Albania, in Tirana, Pino Pascali goes to live with his family in Polignano a Mare, about 35 km from the Apulian capital, before the Second World War ends. Subsequently, he leaves the studies undertaken in Bari to finish his artistic studies in Naples.
L’11 settembre del 1968 moriva a Roma, tragicamente e prematuramente, Pino Pascali, forse l’artista pugliese più grande, certamente il più celebre a livello internazionale di tutto il Novecento. Pascali aveva solo 33 anni. Era nato a Bari da genitori di Polignano a Mare il 19 ottobre del 1935. Dopo la tragica fine (fu investito da un’auto mentre correva in moto) la sua salma fu inumata nel piccolo cimitero del suo paese di origine.
On 11 September 1968, Pino Pascali died tragically and prematurely in Rome, perhaps the greatest Apulian artist, certainly the most famous internationally throughout the twentieth century. Pascali was only 33 years old. He was born in Bari to parents from Polignano a Mare on October 19, 1935. After the tragic end (he was hit by a car while racing on his motorbike) his body was interred in the small cemetery of his hometown.