Ho voluto fotografare le nuvole per scoprire ciò che avevo appreso in quarant’anni di fotografia. Mostrare che le mie fotografie non erano dovute al contenuto o ai soggetti, né a doni particolari: le nuvole sono lì per tutti… sono libere. Questa frase incarna perfettamente la filosofia di quello che possiamo considerare il padre della fotografia intesa come gesto artistico.
Se in un primo momento il valore artistico dell’opera fotografica derivava dall’avvicinarsi e riprendere i temi pittorici ottenuti con i ritocchi in fase di stampa. Col tempo la fotografia si affranca dai modelli pittorici e trova una sua identità.
Nel 1902 forma il gruppo dei Foto Secessionisti e apre le prime sue gallerie, dove vengono esposti fotografi fortemente influenzati dai pittorialisti europei. Tre erano gli obiettivi che Photo-Secession si proponeva: far progredire la fotografia come espressione pittorica; promuovere incontri e associazioni fra gli americani che praticassero l’arte o vi fossero comunque interessati; organizzare esposizioni non necessariamente limitate alle produzioni della Photo-Secession o alle opere americane.
Nel 1903 fonda e dirige una nuova rivista: Camera Work. Inizialmente accanto al desiderio di accreditarsi come arte, la fotografia su Camera Work si propone come mezzo privilegiato per cogliere in modo fulmineo – con «l’istantanea» – il mondo moderno in rapida crescita, in una prontezza di visione che nessun altro mezzo possiede. Nel 1905, coadiuvato dal suo amico Edward Steichen, affitta uno studio sulla Fifth Avenue 291 al fine di esporre le opere dei fotosecessionisti. La galleria prende il nome di “Little Galleries of the Photo-Secession”, ma verrà conosciuta semplicemente come “Gallery 291, diventando un polo di riferimento per l’arte moderna negli Stati Uniti.
La fotografia di Stieglitz tende verso un concetto di bellezza non già immanente nelle cose, ma che al contrario si crea nel momento dell’incontro tra il mondo (soggetto fotografato) e la macchina fotografica. Questa concezione rivoluzionava completamente i canoni estetici stabiliti fino a quel momento e permetteva di nobilitare anche i soggetti più banali ed ordinari.
Alfred Stieglitz nasce il primo gennaio 1864 a Hoboken, vicino a New York. Lascia presto gli Stati Uniti per trasferirsi con la famiglia in Germania, dove ha il primo contatto con la fotografia. Nel 1890 torna a New York dove stampa il giornale America Amateur Photographer, la prima di molte riviste fondate da Stieglitz, tra cui Camera Notes, in cui espone per la prima volta le sue tesi d’avanguardia nel 1899. Dopo appena tre anni, forma il gruppo Foto Secessionisti con l’intento di promuovere la fotografia come gesto artistico. Siamo nel 1903 quando, per proseguire il lavoro iniziato con la mostra Photo-Secession, Stieglitz fonda la rivista Camera Works.Un personaggio chiave per la fotografia e l’arte in generale, grazie a lui è stata possibile la diffusione delle nuove correnti avanguardiste della fotografia. Proseguirà in questo intento fino alla sua morte nel 1946.
Rutratto pittorealistico di Albert Stieglitz