Federico Fellini (Rimini, 20 gennaio 1920 - Roma, 31 ottobre 1993) era un italiano regista e -direttore. Fellini è considerato uno dei registi più sorprendenti del XX secolo. Nella sua carriera, ha ricevuto il Oscar per il miglior film straniero e ha ricevuto dodici nomination individuali.
Federico Fellini (Rimini, January 20, 1920 - Rome, October 31, 1993) was an Italian director and director. Fellini is considered one of the most surprising directors of the twentieth century. In his career, he received the Oscar for best foreign film and received twelve individual nominations.
Già all’epoca in cui era studente al Liceo Classico di Rimini faceva caricature dei compagni e dei professori. Si può dire che la passione per il cinema e quella per il disegno umoristico siano andate avanti parallelamente. Sappiamo che il suo disegnatore preferito era Winsor MacCay, l’inventore di “Little Nemo”, e sappiamo, come egli stesso dichiara nel suo libro “Quattro film”, che fin da ragazzino usciva di nascosto per andare al cinema. Già negli ultimi anni di liceo provava a mandare ai giornali disegni e piccoli racconti umoristici. Ed è proprio il diffusissimo settimanale “La Domenica del Corriere” a pubblicargli, nella rubrica “Cartoline dal pubblico” alcuni disegni. Ma è con il “Il 420”, un settimanale di satira politica della casa editrice Nardini di Firenze, che riesce a pubblicare in modo abbastanza continuativo, tra il 1938 e il ’39, le sue vignette. La Nardini, che fu la prima a stampare
“Topolino”, aveva assegnato al giornale il titolo “420” dal nome di un noto mortaio, proprio perché “sparava” contro tutto e tutti.
Already at the time when he was a student at the Liceo Classico in Rimini he made caricatures of his classmates and professors. It can be said that the passion for cinema and that for humorous drawing have continued in parallel. We know that his favorite cartoonist was Winsor MacCay, the inventor of "Little Nemo", and we know, as he himself declares in his book "Four Movies", that since he was a boy he sneaked out to go to the cinema. Already in the last years of high school he was trying to send drawings and small humorous stories to the newspapers. And it was the very popular weekly “La Domenica del Corriere” that published some drawings in the section “Postcards from the public”. But it is with "Il 420", a weekly of political satire of the Nardini publishing house in Florence, that he manages to publish his cartoons on a fairly continuous basis, between 1938 and 1939. La Nardini, who was the first to print“Mickey Mouse” had assigned the newspaper the title “420” from the name of a well-known mortar, precisely because it “fired” at everything and everyone.
(1960) La Dolce Vita racconta le gesta del giornalista Marcello Rubini (Mastroianni) che ha abbandonato ogni ambizione letteraria e adesso vaga per via Veneto a caccia di emozioni. Gli sceneggiatori Tullio Pinelli, Brunello Rondi, Ennio Flaiano e Federico Fellini descrivono incontri erotici, orge e folli avventure. Il film è un viaggio nella notte romana, all'interno di una società corrotta dove crollano miti, valori e convenzioni. La dolce vita è una pietra miliare della carriera di Fellini ma anche della storia del cinema, perché rompe con un vecchio modo di fare cinema. Marcello Mastroianni diventa l'alter ego di Fellini che attraverso le parole dell'attore esprime la sua analisi del mondo. La pellicola suscita enorme scandalo, sia per la famosa scena del bagno nella Fontana di Trevi della affascinante Anita Ekberg, sia per l'orgia finale con spogliarello, sia per alcune scene di amori extraconiugali. Oscar Luigi Scalfaro scrive due articoli come "Basta!" e "La sconcia vita" per mettere all'indice il film su "L'Osservatore Romano", proprio mentre in parlamento si discute sulla moralità dell'opera. La dolce vita è un film epocale anche perché resta come frase popolare del gergo quotidiano insieme a "vitelloni", "paparazzi" e "bidone".
Otto e mezzo (1963) vede Mastroianni nei panni di Guido, regista in crisi di ispirazione, ancora una volta alter ego di Fellini, per un nuovo film autobiografico e fantastico scritto da Flaiano, Pinelli, Rondi, con la collaborazione del regista. La stupenda colonna sonora di Nino Rota resta nella storia del cinema ed è un motivetto suadente che spesso riecheggia nella memoria. "Chi ha detto che si viene al mondo per essere felici?" resta una delle domande più inquietanti del film alla quale nessuno sa dare risposta. Otto e mezzo è un capolavoro che vince due Oscar e la cosa più assurda del film resta il titolo che indica il numero di regie realizzate da Fellini.
(1960) La Dolce Vita recounts the exploits of the journalist Marcello Rubini (Mastroianni) who has abandoned all literary ambitions and now wanders through Via Veneto in search of emotions. The screenwriters Tullio Pinelli, Brunello Rondi, Ennio Flaiano and Federico Fellini describe erotic encounters, orgies and crazy adventures. The film is a journey into the Roman night, within a corrupt society where myths, values and conventions collapse. La dolce vita is a milestone in Fellini's career but also in the history of cinema, because it breaks with an old way of making cinema. Marcello Mastroianni becomes Fellini's alter ego who through the words of the actor expresses his analysis of the world. The film provokes enormous scandal, both for the famous bath scene in the Trevi Fountain of the charming Anita Ekberg, for the final orgy with striptease, and for some scenes of extramarital love affairs. Oscar Luigi Scalfaro writes two articles such as "Basta!" and "The dirty life" to put the film on "L'Osservatore Romano" on the index, just as parliament is discussing the morality of the work. La dolce vita is an epochal film also because it remains as a popular phrase of everyday jargon along with "vitelloni", "paparazzi" and "bin".
Otto e mezzo (1963) sees Mastroianni in the role of Guido, director in crisis of inspiration, once again Fellini's alter ego, for a new autobiographical and fantastic film written by Flaiano, Pinelli, Rondi, with the collaboration of the director. The wonderful soundtrack by Nino Rota remains in the history of cinema and is a persuasive tune that often echoes in the memory. "Who said you come into the world to be happy?" remains one of the most disturbing questions in the film that no one knows how to answer. Eight and a half is a masterpiece that wins two Oscars and the most absurd thing about the film remains the title that indicates the number of direction made by Fellini.