Dorothea Lange è una fotografa considerata come la madre della fotografia sociale americana. Il contributo documentaristico della grande depressione fa di Dorothea Lange una figura di riferimento della storia della fotografia.
Dorothea Lange is a photographer regarded as the mother of American social photography. The documentary contribution of the Great Depression makes Dorothea Lange a reference figure in the history of photography.
Erano i poveri, gli emarginati i soggetti delle sue foto, ma il suo sguardo non fu mai pietoso perché le sue immagini, nonostante siano un ritratto di un periodo di grande crisi, lasciano emergere sempre la grande dignità di queste donne e di questi uomini. Dorothea Lange amava stare tra le persone, usando lo sguardo della fotografia come strumento di testimonianza e di denuncia. Il suo handicap, forse la faceva sentire dalla parte dei più deboli, nonostante fosse una fotografa di grande successo. Nel 1966 il MoMa di New York dedicò, per la prima volta, una mostra a una donna: quella donna era Dorothea Lange, che era morta l’anno prima per un cancro allo stomaco. La storia (della fotografia) era stata scritta.
The subjects of her photos were the poor, the marginalized, but her gaze was never pitiful because the images of her, despite being a portrait of a period of great crisis, always let emerge the great dignity of these women and of these men. Dorothea Lange loved being among people, using the gaze of photography as an instrument of testimony and denunciation. Her disability perhaps made her feel on the side of the weakest, despite her being a very successful photographer. In 1966, the New York MoMA dedicated, for the first time, an exhibition to a woman: that woman was Dorothea Lange, who had died the previous year of stomach cancer. The history (of photography) had been written.
Dorothea Lange fu una fotografa americana nata nel New Jersey nel 1895.
Trascorse un’infanzia segnata dalla malattia e dai problemi familiari. Da bambina fu colpita dalla polio, e quando aveva solo 12 anni il padre abbandono’ lei e la famiglia.
Apprese le tecniche del ritratto in grande formato presso la Clarence White School di New York nel 1917, l’anno successivo si trasferi’ a San Francisco dove avvio’ uno studio fotografico di successo e sposo' il pittore Maynard Dixon nel 1920.
Dorothea Lange was an American photographer born in New Jersey in 1895.
She spent a childhood marked by illness and family problems. As a child she was struck by polio, and when she was only 12 her father abandoned her ’her and her family.
She learned the techniques of large-format portrait at the Clarence White School in New York in 1917, the following year she moved to San Francisco where she started a successful photographic studio and married the painter Maynard Dixon in 1920.
Nel 1929 si separo’ dal marito e, a partire dal 1932, abbandono’ progressivamente la ritrattistica per dedicarsi alla fotografia sociale. Nel periodo tra il ‘32 ed il ‘39, Dorothea Lange lavoro’ col secondo marito, Paul S. Taylor, ad un progetto di documentazione dei problemi sociali legati alla depressione delle aree rurali, lavorando anche per il Dipartimento per le Aree Rurali americano. Vinse un premio Guggenheim nel 1941 e successivamente lavoro’ sui i prigioneri giapponesi detentuti dagli americani.
Nel 1947 collaborò alla nascita dell'agenzia Magnum e nel 1952 fu tra i fondatori della rivista Aperture.
Nel dopoguerra viaggio’ molto col marito e nel biennio fra il ‘54 ed il ‘55 lavoro’ come fotografa di Life.
A causa delle cattive condizioni di salute in cui versò negli ultimi anni di vita, la sua attività subì una brusca battuta d'arresto. Morì a 70 anni per un cancro all’esofago.
In 1929 she separated from her husband and, starting in 1932, she gradually abandoned portraiture to devote herself to social photography. In the period between '32 and '39, Dorothea Lange worked with her second husband, Paul S. Taylor, on a project to document the social problems linked to depression in rural areas, also working for the American Department of Rural Areas. She won a Guggenheim award in 1941 and later worked on the Japanese prisoners held by the Americans.
In 1947 you collaborated in the birth of the Magnum agency and in 1952 you were one of the founders of Aperture magazine.
After the war she traveled a lot with her husband and in the two years between '54 and '55 she worked 'as a Life photographer.
Due to the poor health conditions she suffered in the last years of her life, her business suffered a sudden setback. She died at age 70 of esophageal cancer.